Oggi parliamo di Chianti e Chianti Classico, anche se all’apparenza sembrerebbe la stessa cosa ... Quella parolina “Classico” distingue ed identifica un prodotto completamente diverso.

Il Chianti, vino color rubino e tendente al granato con l’invecchiamento, dai profumi vinosi a volte di mammola, dal sapore armonico e asciutto (leggermente tannico) che si affina con l’invecchiamento, e’ forse il vino più conosciuto ed apprezzato sia Italia che nel mondo.

 

 

Il Chianti, vino storico toscano, viene prodotto in una zona abbastanza estesa che comprende le province di Arezzo, Firenze, Prato, Pistoia, Siena e si suddivide in sette sottodenominazioni:
Chianti Colli Aretini, Chianti Colli Fiorentini, Chianti Colli Senesi, Chianti Colline Pisane, Chianti Montalbano, Chianti Montespertoli, Chianti Rùfina.
L’uvaggio tradizionale per la produzione e’ Sangiovese minimo 75%, canaiolo nero fino al 10%, Trebbiano Toscano fino al 10%, ed eventuali altre uve rosse della zona con percentuale massima del 15%; può avere la qualifica di Superiore se sottoposto ad affinamento obbligatorio fino al primo settembre dell’anno successivo alla vendemmia e minimo 12 gradi alcolici, Riserva se e’ sottoposto ad invecchiamento obbligatorio di 2 anni e 3 mesi di bottiglia per l’affinamento.
Abbinamenti migliori con antipasti toscani di salumi e formaggi, primi piatti saporiti con carni bianche e rosse; il chianti giovane e’ anche ottimo con zuppe di pesce, la temperatura di servizio consigliata e' 16°/18° .

Il Chianti Classico viene prodotto in una zona meno estesa, ed e' considerata la zona storica, cioè quella di origine più antica di questo vino. E' compresa tra le province di Firenze e Siena, ovvero nei comuni di Gaiole in Chianti, Radda in Chianti, Castelnuovo Baradenga e Poggibonsi, Greve in Chianti, Barberino Val d’Elsa, San Casciano e Tavernelle Val di Pesa; ha un disciplinare di produzione autonomo dal 1996 e viene contraddistinto dall’inconfondibile logo del gallo nero che ne distingue l’unico ed autentico.

 

 

L’uvaggio e’ Sangiovese minimo e' 80 % piu’ eventuale aggiunta di altre uve rosse locali; puo’ essere immesso al consumo solo a partire dal 1 ottobre dell’anno successivo alla vendemmia.
Abbinamenti migliori con carni grigliate, brasati, cacciagione e formaggi stagionati; temperatura di servizio 18°/22°.

Di Giovanni Pomati.

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