Il Blitz tedesco su Londra del 1940 fu una risposta all’avvio, qualche mese prima, dei bombardamenti sulle città tedesche da parte dell’Inghilterra. Pochi ora accettano questo fatto elementare, fondamentale per il ruolo dell’Inghilterra nell’iniziare la seconda guerra mondiale. Oggi gli inglesi – o piuttosto tutti quelli con cui ho parlato – considerano il Blitz su Londra esattamente come una prova della malvagità di Hitler e non riconoscono il rapporto di causa-effetto.


L’INGHILTERRA – INIZIATRICE DEI BOMBARDAMENTI SULLE CITTA’
Di Nicholas Kollerstrom (2007)

 

 

Winston Churchill e il Dipartimento di Guerra crearono una situazione nella quale Londra sarebbe stata danneggiata, senza dire alla popolazione che l’Inghilterra aveva messo in moto il meccanismo diversi mesi prima. Questo ebbe l’effetto di far entrare gli inglesi in una disposizione favorevole alla guerra totale, senza le tradizionali limitazioni delle “leggi civilizzate” o convenzioni, che avevano fino a quel momento stabilito che i civili non sarebbero stati colpiti in quanto tali:
“L’esclusione dei non combattenti dalla sfera delle ostilità è la distinzione fondamentale tra la guerra civilizzata e quella barbarica”.

Gli inglesi dovrebbero assumere un atteggiamento più responsabile, e capire che fu il loro paese e non altri ad iniziare il bombardamento delle città in un modo che non era mero “danno collaterale” ma era il prendere come obbiettivo deliberato le case dei lavoratori. Le menzogne sono sempre create da quelli che desiderano intraprendere le guerre e le peggiori in questo caso sarebbero dovute diventare evidenti agli occhi degli inglesi sessanta anni dopo gli eventi. Ma no! Si constata oggi, come lo storico A. J. P. Taylor fece notare,
“…la credenza quasi universale che fu Hitler ad iniziare il bombardamento indiscriminato dei civili, mentre esso venne iniziato dai dirigenti britannici, come alcuni tra i più onesti fra loro si sono vantati”.

Una cosa che al popolo inglese piace davvero è l’immagine spaventosa che esso ha del nemico. L’Inghilterra è una delle nazioni più militariste che siano mai esistite e per la quale il proprio benessere “morale” consiste nel demonizzare chiunque le faccia guerra.

Io desidero qui sostenere che, se è esistita sulla terra una qualche forma di vita civilizzata, allora i processi di Norimberga dal 1946 in avanti avrebbero dovuto prendere in esame innanzitutto il ruolo dell’Inghilterra nell’iniziare i bombardamenti sui civili – la distruzione di città e villaggi con oltre un milione di tonnellate di bombe gettate sulla Germania - come pure l’incenerimento nucleare di due città giapponesi, che fu in un certo senso lo sviluppo logico di quello che l’Inghilterra aveva iniziato. La mortalità di queste due bombe atomiche fu molto meno elevata di quella che l’Inghilterra inflisse alle città tedesche.

1936: nasce il “Bomber Command” [comando bombardieri], e iniziano a essere costruiti bombardieri a lunga gittata. Lo scopo del “Bomber Command” venne candidamente descritto da J. M. Spaight, del Ministero dell’Aeronautica: “L’intera raison d’etre del Bomber Command era di bombardare la Germania nel caso questa fosse diventata il nostro nemico.” Così coloro che volevano la guerra iniziarono a programmarla. La Germania e la Francia non avevano nulla che assomigliasse a questi bombardieri. Nel 1918, il Trattato di Versailles, aspramente punitivo, aveva proibito alla Germania distrutta dalla guerra ogni azione volta a sviluppare una “difesa attiva”, come ad esempio proiettori e artiglierie antiaeree.

Hitler cercò ripetutamente di produrre una tregua nel bombardamento delle città, in modo che in ogni conflitto futuro i bombardamenti dovessero essere confinati alla zona ristretta delle operazioni militari. Le convenzioni esistenti e le leggi di guerra non si occupavano esplicitamente dei bombardamenti aerei, e perciò egli ripetutamente fece offerte per limitare la conduzione della guerra “confinando le azioni militari alle zone di guerra”.

La guerra del 1939 fu “la meno voluta da quasi tutti di quasi ogni altra guerra della storia”, scrisse A. J. P. Taylor. Nel Settembre del 1939 venne dichiarato lo stato di guerra ma non successe granché, perché la Germania non voleva in alcun modo la guerra con l’Inghilterra. Il 15 Febbraio del 1940 il Primo Ministro Neville Chamberlain affermò alla Camera dei Comuni in una replica al Capitano Ramsey: “Qualunque cosa facciano gli altri, il Governo di Sua Maestà non farà mai ricorso ad attacchi deliberati contro donne e bambini, e altri civili, per mero scopo di terrorismo”.

Egli riaffermò questa posizione il 14 Settembre dello stesso anno. Il bombardamento delle città, sottolineò, “è assolutamente contrario al diritto internazionale”.

1940: Churchill soppianta Chamberlain come Primo Ministro il 10 Maggio, e l’11 Maggio iniziano i bombardamenti sulle città. Quella notte, il giorno dopo l’elezione di Churchill, venne permesso per la prima volta al Bomber Command di adempiere lo scopo per il quale era stato realizzato. I giornali riferirono semplicemente che, quella notte, “diciotto bombardieri Whitley attaccarono delle installazioni ferroviarie nella Germania Occidentale”. Winston Churchill e i suoi consiglieri estesero la definizione di “obbiettivo militare”, che era stata accettata per due secoli e mezzo, in modo da includere fabbriche, impianti petroliferi e edifici pubblici – come pure ogni città e villaggio. Essi svuotarono di senso tale definizione.

“Questo raid della notte dell’11 Maggio 1940, sebbene in sé stesso poco importante, fu un evento epocale poiché fu la prima rottura deliberata della legge fondamentale della guerra civilizzata secondo cui le ostilità devono essere condotte solo contro le forze combattenti del nemico.” Per il 12 Maggio, i verbali del Gabinetto di Guerra rilevano a proposito della “politica dei bombardamenti” che il Primo Ministro “non era più legato dai nostri precedenti scrupoli riguardo all’avvio di una guerra aerea senza restrizioni.”

Il 25 Agosto, 81 bombardieri eseguirono i loro raid notturni sopra Berlino, dopodichè il 6 Settembre la Luftwaffe rispose a sua volta. Il Blitz su Londra ebbe inizio solo dopo sei attacchi a sorpresa contro Berlino nei quindici giorni precedenti, e così la Germania lo definì in modo giustificato una rappresaglia. “Al popolo inglese non venne permesso di scoprire che il Governo avrebbe potuto bloccare i raid tedeschi in qualunque momento semplicemente bloccando i raid contro la Germania”, per citare il prof. Arthur Butz. Gli inglesi non lo hanno ancora scoperto. Winston Churchill non ha mai avuto la reputazione che merita per aver provocato il Blitz. Le bombe tedesche annientarono solo un decimo circa delle vite di civili distrutte dall’offensiva britannica e gli inglesi non sembrano molto consapevoli di questa proporzione di uno-a-dieci.

La testimonianza di J. M. Spaight, che fu primo Assistente Segretario al Ministero dell’Aeronautica durante la guerra, è in questo caso fondamentale. Il suo libro del 1944 Bombing Vindicated [I bombardamenti giustificati] difende orgogliosamente la precedenza della RAF nell’incenerire le città:
“Poiché eravamo dubbiosi sull’effetto psicologico della distorsione della verità, che eravamo noi ad aver iniziato l’offensiva dei bombardamenti strategici, rifuggimmo dal dare alla nostra grande decisione dell’11 Maggio 1940 la pubblicità che meritava. Questo fu sicuramente un errore. Perché era stata una splendida decisione.”

Egli sottolineò che Hitler sarebbe stato disponibile in qualunque momento a fermare la carneficina se gli inglesi fossero stati d’accordo: “Hitler sicuramente non voleva che il bombardamento reciproco continuasse. I rapporti ufficiali tedeschi approvavano in continuazione il concetto di rappresaglia nelle azioni della Luftwaffe…Voi smettete di bombardarci e noi smettiamo di bombardarvi.”

Il 16 Dicembre del 1940 un raid notturno condotto da 134 aerei distrusse l’indifesa città di Mannheim, prendendo di mira il suo affascinante centro storico. Volando abbastanza alto da evitare l’artiglieria antiaerea, il pilota del bombardiere notturno che liberava il suo carico non ascoltò mai le grida della madre, né vide mai la carne bruciata del bambino. Questo fu il vero il vero Olocausto, una parola che significa morte prodotta dal fuoco. I piloti della RAF ritornavano alla base annunciando la distruzione degli obbiettivi “militari” assegnati. Questa sciarada continuò fino all’Agosto del 1941 quando ad uno sbalordito Gabinetto Britannico vennero mostrate le foto aeree degli obbiettivi non danneggiati. “Di tutti gli aerei che si riteneva avessero colpito il bersaglio solo un terzo aveva in realtà sganciato le bombe entro un raggio di cinque miglia.”

Il Maresciallo dell’Aria Arthur Harris assunse il comando del Bomber Command a High Wycombe il 22 Febbraio del 1942, una settimana dopo che il suo obbiettivo bellico primario era stato individuato nel “morale della popolazione civile, in particolare gli operai”, secondo una direttiva dello Staff dell’Aviazione. Harris era solito vantarsi: “Uccido migliaia di persone ogni notte”. Il Blitz su Londra era “fallito”, secondo lui, "a causa della miopia dei capi della Luftwaffe nel non rifornirsi in tempo di pace di bombardieri a lunga gittata progettati per attacchi contro la popolazione civile nemica”, come quelli che aveva l’Inghilterra, una lacuna che, egli dichiarò, “fece perdere la guerra alla Germania”. Così nel Settembre del 1940 i tedeschi si ritrovarono con “bombardieri quasi inoffensivi”. La Germania perse la guerra perché non aveva programmato il bombardamento delle città!

Nel Marzo del 1942 il Gabinetto di Guerra di Churchill adottò il “Piano Lindemann”, grazie al quale il tiro a bersaglio sui civili divenne formale. Le case dei lavoratori vennero preferite a quelle della classe alta perché esse erano più ravvicinate, e così poteva essere ottenuto un maggiore rendimento omicida. L’emigrato ebreo tedesco professor Frederick Lindemann, divenne da allora Lord Cherwell. Egli sottopose un piano al Gabinetto di Guerra il 30 Marzo esortando a colpire di preferenza le case dei lavoratori rispetto agli obbiettivi militari, questi ultimi essendo più difficili da colpire. Le case della classe media avevano troppo spazio intorno a loro, spiegò. Egli non venne mai perseguito per un crimine di guerra spaventosamente nuovo, fino ad allora mai immaginato. In tal modo tutte le città sopra i 50.000 abitanti potevano essere distrutte, o almeno massacrate. Il Gabinetto di Guerra capì che nessun sentore di tale risoluzione doveva raggiungere il pubblico.

Il Piano Lindemann entrò in azione il 28 Marzo 1942 quando il vecchio porto di Lubecca venne attaccato da 234 aerei del Bomber Command. Non aveva importanza militare o industriale ma venne scelto perché, come disse il Maresciallo “bomber” Harris, la città era costruita “più come un accendino che come un’abitazione umana”. Le sue vecchie case medioevali e le sue stradine e la sua cattedrale vennero cancellate da “un successo di prima classe” della RAF. Il 30 Maggio 1942 un migliaio di aerei gettarono bombe incendiarie sulla città medioevale di Colonia bruciandola da capo a fondo. La devastazione fu totale.

Seguirono altri “successi di prima classe”, culminanti nell’incenerimento di Amburgo e della stupenda città barocca di Dresda. Il 27 Luglio del 1943 fu la notte in cui “le zone più densamente popolate di Amburgo diventarono una fornace ruggente nella quale migliaia di uomini, donne e bambini si gettarono nei canali per sfuggire al calore spaventoso”. Settecento bombardieri alleati giunsero sopra la città all’una del mattino, e sganciarono diecimila tonnellate di bombe incendiarie e altamente esplosive su diversi distretti della città. Quella notte, solo con questo raid, vennero uccisi più di 45.000 uomini, donne e bambini. La città venne bombardata ventiquattro ore al giorno per quattro giorni, da aerei americani il giorno e inglesi la notte. Una tempesta di fuoco di intensità tale di cui nessuno fino a quel momento aveva ritenuto possibile l’eventualità. Più di un milione di tedeschi fuggirono nella campagna circostante. Questa era gente che non aveva mai votato per Hitler, né aveva alcun mezzo per eliminarlo.

Spaight scrivendo nel 1944 si entusiasma per come “oggi grandi bombardieri a quattro motori stanno strappando il cuore della Germania industriale” e aggiunge: “la Germania non ha nulla che si possa accostare ad essi”. Francia e Germania non erano preparate al bombardamento delle città come l’Inghilterra. Dopo il libro forse troppo esplicito di Spaight.
“Era impossibile per chiunque, per quanto ingenuo, accettare le ripetute e solenni dichiarazioni dei Ministri di Sua Maestà in Parlamento che il bombardamento della Germania veniva portato avanti nello stretto rispetto delle norme di umanità in accordo con le leggi della guerra civilizzata”. I Ministri stavano mentendo al Parlamento, ma questa non era una menzogna ordinaria. Era il tradimento del fondamento su cui si basa la vita civilizzata – che i civili e gli edifici civili non devono essere in quanto tali soggetti ad attacco. Al contrario, il terrore veniva ora dal cielo, un terrore rispetto a cui le azioni dei killer ordinari sembrano insignificanti. Una civiltà urbana millenaria venne annientata, man mano che grandi città, famose negli annali della scienza e dell’arte, venivano ridotte a cumuli di rovine fumanti.

Nell’anno 1940, i bombardieri inglesi sganciarono “soltanto” cinquemila tonnellate di bombe sulle città tedesche, mentre nel 1944 essi talvolta superavano quel totale in una singola giornata. Nella primavera del 1944 le città tedesche vennero polverizzate da oltre centomila tonnellate al mese. Il numero di morti dei civili tedeschi provocato dai bombardamenti è stato valutato nell’ordine delle 600.000 unità, e qualcosa come 61 città vennero ridotte in macerie, mentre i civili uccisi dall’aviazione tedesca furono circa 60.000. Queste città tedesche avevano una popolazione stimata nell’ordine di 25 milioni di persone. La Germania venne perciò ridotta in uno stato peggiore di quello provocato dalla guerra dei 30 anni. Come risposta i centri di Londra, Coventry e Portsmouth vennero attaccati dagli aerei tedeschi.

Mentre stava accadendo tutto ciò, era essenziale soffocare il pubblico dibattito, affinché lo scandalo non indebolisse il morale dei piloti dei bombardieri. Ma, a dispetto dei dinieghi ufficiali, i contestatori della guerra si stavano facendo un’idea di quanto stava accadendo. Vera Brittain dichiarò in un opuscolo che la politica inglese sarebbe apparsa “alle generazioni future come un caso estremo di pazzia criminale”. Così, ci fu una persona che riuscì a trovare le parole adeguate per la politica di guerra inglese.

Qual’era lo scopo del bombardamento delle città? Il suo scopo primario era quello di spingere il popolo tedesco alle rappresaglie – o, come dichiarava un documento ufficiale del 1953:

“Se la Royal Air Force assalisse la Ruhr, distruggendo gli impianti petroliferi con le sue bombe più precise e le proprietà cittadine con quelle cadute fuori bersaglio, la richiesta di rappresaglie contro l’Inghilterra potrebbe rivelarsi troppo forte per la resistenza dei generali tedeschi. In realtà, lo stesso Hitler probabilmente guiderebbe la rivolta. L’attacco contro la Ruhr, in altre parole, fu un invito informale alla Luftwaffe di bombardare Londra.”

Lo scopo era far progredire la guerra, che non era voluta né dal popolo tedesco né da quello inglese. La Germania non aveva mai voluto la guerra contro l’Inghilterra e Hitler aveva sempre professato la sua grande ammirazione per l’Inghilterra e per l’impero inglese. La Germania tentò dei negoziati di pace che vennero rifiutati nel Luglio del 1940. Gli inglesi considerano l’essere sopravvissuti al Blitz su Londra come il loro momento migliore, ed hanno creduto che tale Blitz facesse parte di un piano per invadere e occupare l’Inghilterra. Sarebbe meglio dire che la causa del Blitz su Londra risiede nell’amore inglese per la guerra, per cui i dirigenti di questo paese avviarono le premesse del suo accadimento.

Dopo la guerra, il bombardamento del terrore non era un’espressione riconosciuta, i fatti ufficialmente non erano mai accaduti, ancor meno si era sentito parlare del Piano Lindemann. La verità venne soppressa per due decenni, anche se non esisteva un meccanismo legale di censura, ed emerse soltanto quando era ormai mera “storia del passato”, nel 1961. Tutto ciò poneva un problema serio per i “processi” di Norimberga: se il più ovvio tra i crimini di Hitler era stato l’avvio dei bombardamenti indiscriminati nel Blitz di Londra, perché non vi era menzione di tale episodio a Norimberga? La verità, e cioè che questo costituiva solo un minuscolo frammento rispetto alle devastazioni inflitte alla Germania, e che venne attuato solo alcuni mesi più tardi come legittima “rappresaglia”, chiaramente non poteva essere detta al popolo inglese.

Fu solo nel 1961 che C. P. Snow rivelò nelle sue Conferenze di Harvard intitolate “Science and Government” [Scienza e governo] l’esistenza del Piano Lindemann, e che esso venne “attuato con tutti i mezzi disponibili”: la rivelazione di Snow, riguardante un piano diabolico avente per obbiettivo bellico le case dei lavoratori “provocò scalpore in tutto il mondo civilizzato”, venendo immediatamente tradotta in tutte le lingue. Più tardi, quello stesso anno, il resoconto ufficiale di come il Regno Unito aveva sviluppato i bombardamenti del terrore secondo i dettami del Piano Lindemann, rivelo il totale scioccante di 60.000 aviatori della RAF morti durante la guerra. Queste rivelazioni provocarono orrore su vasta scala.

Nel 1961 il noto laburista Richard Crossman criticò lo “schermo di menzogne” dietro cui il bombardamento del terrore era stato effettuato, tanto che il Gabinetto di Guerra “ritenne necessario ripudiare pubblicamente” la politica che portò all’ordine di bombardare. I ministri avevano proclamato a suo tempo con assoluta mendacia “Noi non stiamo bombardando donne e bambini per amore di vandalismo” (dichiarazione del sottosegretario all’Aria), mentre era esattamente quello che stavano facendo – centinaia di migliaia di donne e bambini.



Blitzkrieg.
La solita scusa che viene presentata è che la politica inglese era solo una rappresaglia per i bombardamenti tedeschi di Varsavia e Rotterdam. Spaight respinge questo argomento con il disprezzo che merita. “Quando Varsavia e Rotterdam vennero bombardate – egli fa notare – le forze tedesche erano alle porte. Il bombardamento aereo fu un’operazione di offensiva tattica.” Il capitano Liddell Hart è dello stesso avviso. “Il bombardamento non ebbe luogo, egli scrive, fino a quando le truppe tedesche non si aprirono un varco in queste città, conformemente alle vecchie regole del bombardamento di assedio. Il “bombardamento” non era illegale nei termini dell’articolo 25 della convenzione dell’Aja del 1907." Novecento persone morirono a causa del raid tragicamente sbagliato di Rotterdam. Ai cittadini di Varsavia venne dato il tempo di evacuare la città prima che cominciasse il bombardamento. Per citare il dr. Wesserle, che era a Praga quando gli americani e gli inglesi la bombardarono:
“Non ci può essere paragone tra la brutalità dell’offensiva aerea anglo-americana e la pochezza degli sforzi tedeschi e italiani.”



La Legge.
La convenzione dell’Aja del 1923 (articoli 23 e 23), propose di mettere al bando i bombardamenti urbani indiscriminati (“i bombardamenti aerei con lo scopo di terrorizzare la popolazione civile”) ma ohimé, le cinque potenze organizzatrici (Inghilterra, Francia, Italia, Giappone e Stati Uniti) non la firmarono. Il primo ministro inglese dichiarò alla Camera dei Comuni nel 1938 che ogni bombardamento del genere sarebbe stato “una violazione certa del diritto internazionale”, dopodichè venne approvata una risoluzione dalla Lega delle Nazioni nel Settembre del 1938 (“Il bombardamento intenzionale delle popolazioni civili è illegale”) che era stata proposta dal governo inglese e che fu accolta senza obiezioni – e chi poteva disapprovare una verità così evidente? “…Non abbiamo intenzione di attaccare la popolazione civile in quanto tale”, disse il rappresentante inglese durante un meeting anglo-francese il 14 Agosto del 1939, poco prima che la guerra scoppiasse. Poco dopo, la Lega delle Nazioni approvò all’unanimità una risoluzione che affermava che questo tipo di bombardamenti era illegale. E tuttavia, nel 1943 l’Inghilterra firmò con l’America il Trattato di Casablanca, che incoraggiava l’aumento dei bombardamenti delle città – “il bombardamento del morale”, come venne chiamato.

Il dilemma, la schizofrenia, il fallimento di Norimberga è riassunto da tre date, date impresse in modo indelebile nella memoria dell’umanità: 6 Agosto, 8 Agosto e 9 Agosto 1945. La Carta di Norimberga, che definisce le norme di diritto internazionale relative alla condotta di guerra (“pianificare e preparare una guerra di aggressione”), venne firmata come l’Accordo di Londra l’8 Agosto 1945. Essi facevano saltare in aria una città, poi un’altra, e nel frattempo firmavano la Carta di Norimberga!



Un secolo americano?
In una trasmissione radiofonica del 1 Settembre del 1939, due giorni prima dello scoppio della guerra, Roosevelt invitò le potenze europee a fare una promessa, e cioè che “le forze armate in nessun caso, e in nessuna circostanza, inizieranno il bombardamento dall’alto delle popolazioni civili o delle città indifese.” Ohimé, gli americani non seppero ascoltare la loro stessa esortazione: il bombardamento incendiario del Giappone del 9 e 10 Marzo del 1944 uccise circa 100.000 civili giapponesi, più di quelli che morirono l’anno successivo a Hiroshima. In tutta la guerra, il bombardamento delle città giapponesi avrebbe ucciso circa 337.000 persone.

Quando, dopo la guerra, Churchill suggerì a Stalin di trovare “qualche città intatta in Germania” nella quale incontrarsi, per la riunione di Potsdam del Luglio del 1945, la soluzione non fu facile. Poi, piuttosto rapidamente nel Marzo del 1946, Churchill scorse una nuova minaccia all’orizzonte, nel suo discorso sulla Cortina di Ferro a Fulton, Missouri, ed egli dichiarò che questo giustificava l’accumulazione delle nuovi armi nucleari americane.

Qualcuno potrebbe aver pensato che il Gabinetto inglese della Guerra abbia provato una qual vergogna per aver iniziato il crimine più spaventoso negli annali della storia, ma evidentemente non fu così: nel 1946 al Capo di Stato Maggiore venne consegnato un rapporto sugli “Sviluppi Futuri degli Armamenti e Metodi di Guerra”. “I bersagli più vantaggiosi delle nuove armi saranno normalmente le concentrazioni di popolazione”, esso raccomandava, includendo le piante di 58 grandi città sovietiche con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti. Perciò discutere e perfezionare il metodo di sterminio delle città doveva essere un’attività normale e burocratica. L’anno successivo, nel 1947, le forze del Comando Strategico dell’aviazione americana vennero in Inghilterra. Così l’Inghilterra contribuì all’accerchiamento della Russia mediante bombardieri nucleari mentre quest’ultima soffriva ancora i postumi della seconda guerra mondiale, avendo patito una mortalità di circa venti milioni di persone, e questo diversi anni prima che la Russia fosse in grado di minacciare qualcuno con proprie armi nucleari.

Per quanto riguarda la guerra di Corea negli anni 1950-1953, l’ex Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica americana Curtis LeMay ricordò che egli chiese al Pentagono il permesso di bruciare cinque delle città più grandi della Corea del Nord, affermando che la cosa poteva essere eseguita in pochi giorni. “E’ troppo orribile”, gli venne detto. Tuttavia, in un periodo di circa tre anni… Bruciammo ogni città della Corea del Nord. Tre milioni di coreani morirono, per proteggere il mondo contro un presunto “pericolo giallo”. Così l’eredità del bombardamento inglese delle città passò all’America.



Poscritto.
Negli anni 1919-1920, gli inglesi svilupparono la tecnica di bombardare città e villaggi, bombardando Kabul, in Afghanistan, e i gruppi tribali ribelli lungo le zone di confine dell’India. E negli anni ’20, gli inglesi bombardarono volontariamente i villaggi della Somalia e dello Yemen e iniziarono una vasta campagna di bombardamenti contro le popolazioni civili nelle zone ribelli dell’Iraq, allora sotto controllo inglese, per diversi anni. Il numero di morti provocato dal bombardamento tedesco di Guernica nel 1937 fu invece, secondo David Irving, di circa 98 persone.

Fonte estera: http://ita.vho.org

Fonte: http://www.cieliparalleli.com

 


 

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