Oramai ci siamo tutti abituati per forza di cose a ritrovarci Windows come sistema operativo di default già preinstallato sulla maggior parte dei computer che acquistiamo. Molti non lo sanno ma quando si acquista un computer, nel prezzo finale dato all’utente è anche incluso quello del sistema operativo. Il problemi che si riscontrano per chi un pò a già avuto a che fare con questa situazione sono parecchi, partendo dalla solita discussione che “non a tutti interessa Windows” e finendo con “se proprio devo acquistarlo, almeno datemi la copia del sistema operativo”. Ma prima di addentrarci in queste discussione facciamo un passo indietro.

 

 

Nel lontano 201o un consulente informatico, Marco Pieraccioli, ha fatto causa alla nota azienda HP, vicenda che si è protratta per ben quattro anni, affrontando tutti i gradi di giudizio. Ma qual’è stato il motivo che ha scatenato tale situazione?. Ebbene, Pieraccioli, in qualità di consulente informatico ha sempre sostenuto tale tesi ovvero:
L’utente ha il diritto, qualora non intenda accettare le condizioni della licenza d’uso del software propostegli al primo avvio del computer, di trattenere quest’ultimo restituendo il solo software oggetto della licenza non accettata, a fronte del rimborso della parte di prezzo ad esso specificamente riferibile.

Al contrario la nota azienda di Palo Alto, HP, ha sostenuto al contrario:
l’impossibilità commerciale di separare software da hardware.

Secondo i giudici che fin dal primo momento sono stati d’accordo con Pieraccioli, hanno affermato che non esiste alcun motivo per cui il pacchetto Microsoft – Windows dovrebbe essere preinstallato sui computer acquistati:
“… Così come avverrebbe per qualsiasi altro sistema operativo a pagamento il quale risponderebbe, infatti, nella sostanza, ad una politica commerciale finalizzata alla diffusione forzosa di quest’ultimo nella grande distribuzione dell’hardware”.

Insomma i giudici oltre a dare ragione al consulente informatico che ha avuto diritto anche al rimborso di 140€ sull’acquisto di cui aveva diritto, hanno affermato che l’obbligo non è giustificabile, se non per controindicazioni tecnologiche, ulteriore conferma giunge anche dagli interventi sanzionatori che negli anni sono stati decisi dall’Antitrust statunitense e dalla Commissione UE. Infatti tutti i consumatori italiani d’ora in poi avranno diritto di poter essere rimborsati dal produttore nel caso vogliano fare a meno di Windows.

Fonte: http://www.ilnerd24ore.it

 


 

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